Oltre 51 miliardi di euro nel 2017 gli investimenti per l’eolico in Europa (+9% rispetto ai dodici mesi precedenti), che rappresentano la metà del denaro speso nel settore della generazione elettrica lo scorso anno nel nostro continente.
Scorrendo le statistiche appena pubblicate da WindEurope, Financing and investment trends, vediamo poi che lo sviluppo di nuovi impianti ha assorbito circa 22 miliardi di euro per complessivi 11,5 GW di potenza installata, di cui 9 sulla terraferma e 2,5 offshore.
Il mercato globale dei servizi di energia eolica sfiorerà i 25 miliardi di dollari entro il 2025, facendo segnare una crescita del 177% rispetto ai 9 miliardi del 2016 grazie alla spinta delle vecchie installazioni sparse fra Europa e America del Nord e da sostanziali ampliamenti di capacità in Asia. La Cina inciderà per il 39% sul volume totale dei ricavi, mentre Nord-America ed Europa peseranno per il 46%. A livello globale, sono attesi investimenti per 100 miliardi di dollari l’anno fino al 2025 spinti dallo scarto competitivo offerto dall’eolico rispetto ai combustibili convenzionali.
La crescita dell’economia del vento, negli ultimi cinque anni ha registrato un incremento superiore ai 50 punti percentuali della capacità di energia eolica mondiale. L’ottima salute del mercato, sia onshore sia offshore, sta avendo un sostegno notevole dalle varie iniziative governative che puntano in generale a migliorare la sicurezza energetica. E in particolare a ridurre il consumo di carbone, soprattutto a causa delle crescenti preoccupazioni per i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico.
Entro il 2025 si arriverà ad un investimento complessivo di 800 miliardi. Non sarà una corsa esclusiva dei quattro paesi attualmente dominanti, Cina, StatiUniti, Germania e Indi, ma darà una forte spinta alla crescita anche l’Europa. Scendendo nel dettaglio di alcune performance, si nota la stabilità del forte sviluppo negli Usa favorito dalla proroga del credito di imposta per la produzione, che comunque si ridurrà progressivamente. Altro elemento da non sottovalutare è il crollo dei prezzi dell’eolico offshore, che sta promuovendo il mercato fuori costa ovunque.
Sono presenti importanti opportunità nei servizi abilitati per l’IoT all’interno del settore eolico globale. Proprio l’innovazione digitale rappresenta uno dei focus del rapporto, da cui emerge l’impatto potenziale dell’Internet of Things, degli analytics, dell’elaborazione di modelli predittivi, dello sviluppo di materiali compositi leggeri e altre innovazioni.
In particolare, è attraverso la connettività IoT che gli sviluppatori di parchi eolici possono rendere più efficiente il monitoraggio degli impianti e le prestazioni di turbine e componenti, riducendo la pesantezza degli interventi manuali. Stesso discorso vale per analytics e cloud, specialmente in termini di predittività, finalizzata principalmente alla riduzione dei guasti e al miglioramento dell’efficienza operativa delle turbine eoliche. Da non sottovalutare la rapida evoluzione delle turbine, che continueranno a crescere in dimensioni e includeranno luci e pale flessibili. Si apriranno, di certo, nuove opportunità per le compagnie già operanti nel mercato e per quelle che vogliono farsi strada.